L’ex bambino di ‘Nevermind’ aveva fatto causa ai Nirvana. L’immagine ha scritto una delle pagine della storia del rock.
ROMA – L’ex bambino di ‘Nevermind’ perde la causa contro i Nirvana. Come riportato da La Repubblica, Spencer Elden aveva deciso di muoversi per vie legali contro la band per la foto che lo ritrae nudo e sott’acqua in piscina nella copertina di uno degli album simbolo della storia del rock.
Secondo il legale dell’uomo, l’immagine supera il confine del lecito ed entra in quello chiamato Child porn. Inoltre, la presenza della banconota trasforma il ritratto nella foto in un sex worker. Da qui la decisione di iniziare una battaglia legale nei confronti della band.
La scelta di Spencer Elden
Spencer Elden è stato scelto a soli quattro mesi di vita per far parte dell’album Nevermind. Una prima uscita ufficiale da parte dell’ormai ex bambino che ha portato ai genitori 200 dollari. L’immagine dell’esca e la banconota sono state aggiunti dai grafici a copertina ultimata.
Ora a distanza di 30 anni la decisione di portare in causa la stessa band con l’accusa di pornografia. Una lunga battaglia legale che si è conclusa con la vittoria della band.
Le accuse
L’accusa contestata alla band sono quelle di pornografia. Secondo il legale dell’uomo, l’immagine del bambino ha superato il limite del lecito e raggiunto quello che loro hanno chiamato child porn, mentre la presenza della banconota ha portato il bambino ad essere un sex worker.
Respinta la causa dell’ex bambino di Nevermind
Un giudice della California ha chiuso (almeno per il momento) la questione legale dando torto a Spencer Elden, che aveva deciso di denunciare i Nirvana. I legali della band avevano risposto alle accuse sostenendo che la denuncia mancava di merito. Il giudice ha accolto la richiesta di non luogo a procedere.